Oggi vorrei parlare di Dust, gioco da tavolo noto ai più come una delle tante alternative a Risiko.
Ammetto che lo comprai per puro caso l’estate scorsa in un negozio di giocattoli ad appena 9,90€ (ancora oggi non riesco a farmene una ragione), e affascinato anche dalla sublime veste grafica della confezione e leggendo il contenuto della scatola, non ci pensai due volte a portarmelo a casa!
Il retro della scatola diceva testualmente:
CONTENUTO: Una plancia di grandi dimensioni, 6 Eserciti di diversi colori, 24 Centri produzione, 45 Carte speciali, 10 Dadi speciali, 28 Gettoni in cartone, 3 Schede riassuntive, 1 Regolamento.
SCOPO DEL GIOCO: Accumulare punti Vittoria conquistando le Fonti di Energia e le Capitali ma riuscendo anche ad avere il più alto livello di produzione e il maggiore controllo sulle aree di terra e di mare.
Ora capite che chi ha sempre giocato a Risiko apprezzandone solo la parte “bellica” e detestando il fattore fortuna intriso nei suoi perfidi dadi, si rende conto che questo gioco è molto più ampio e strategico. E in più, ci sono ben 5 tipi di unità diverse: Robot, Carri, Caccia, Bombardieri, Sottomarini.
Non è mia intenzione parlare ora delle regole del gioco, anche perché il manuale si trova facilmente in rete sul sito del produttore ed è anche abbastanza esauriente.
Vorrei invece far luce su 3 aspetti di questo prodotto.
Primo: la grande componente strategica del gioco, che seppur subendo l’influsso di dadi e carte da pescare, si tiene ad una discreta distanza dal fattore fortuna, considerando che poi ogni unità da delle caratteristiche particolari e che in mano si hanno sempre 5 carte. La fortuna è quindi abbastanza relativa.
Secondo: la veste grafica, e a proposito di questo, Dust è un prodotto davvero figo! Le illustrazione sulla scatola, sulle carte e sul manuale rendono perfettamente l’idea del periodo storico (immaginario) in cui è ambientato il gioco: un 1938 alternativo in cui una tecnologia aliena ha cambiato gli equilibri politici del mondo. E’ tutto in perfetto stile Steampunk.
Terzo: i materiali. Fin da quando si prende in mano la scatola per la prima volta, ci si rende subito conto che siamo davanti ad un ottimo prodotto. Questo effetto è presente anche sulla mappa e sui gettoni.
La mappa è cartonata, molto resistente e si assembla come un grosso puzzle.
Le pedine (circa 800 in tutto) sono in plastica di ottima fattura e considerando le dimensioni, presentano anche buoni dettagli. Le fabbriche forse potevano essere fatte meglio: risultano molto leggere e durante il gioco capita di toccarle accidentalmente e farle perdere la posizione iniziale. Ma questo non è un problema rilevante.
Piccola nota positiva per i dadi, anch’essi ben realizzati e molto pesanti.
In definitiva, Dust è un ottimo gioco e ha dalla sua una buona complessità strategica e soprattutto una grafica e dei materiali da preferirlo, nettamente, ad altri prodotti più scarsi ma che hanno avuto più successo di pubblico (qualcuno ha detto Risiko?). Questo gioco ha significato tanto per me, mi ha fatto appassionare ai giochi da tavolo, mi ha fatto capire che non bisogna accontentarsi di quello che ci passa la grande distribuzione, ma bisogna curiosare: su internet, nei negozi, tra gli amici appassionati; il gioco che vogliamo, quello a cui desideriamo giocare lo troveremo, anche se non ne siamo a conoscenza. Ed è stato così con Dust!
Non credo che il negozio dove lo comprai abbia altre copie a 9,90€, ma su internet si può trovare facilmente sui principali siti di e-commerce intorno ai 30-40€ (stesso prezzo del Risiko tra l’altro, quindi…)
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Qualche riferimento internet:
Sito del produttore EG: http://www.editricegiochi.it/
Community EG di Dust dove trovare spiegazioni, chiarimenti, ecc.: http://forum.egcommunity.it/forumdisplay.php?f=203
Sito di KaleidosGames con backstage, curiosità, bozzetti ecc.: http://www.kaleidosgames.com/Il_mondo_di_DUST.html
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