L’intelligenza artificiale è diventato uno dei parametri fondamentali per la valutazione di un videogioco. Se facciamo un passo indietro nella storia dei videogames possiamo vedere come questa caratteristica si è man mano evoluta.
In uno dei primi videogiochi della storia, come ad esempio il Pong, l’ I.A. era limitata alla sola racchetta avversaria che doveva cercare di colpire sempre la pallina dell’avversario (cioè del giocatore umano). Andando avanti con gli anni, i giochi si sono evoluti, e con essi anche la loro capacità di “pensare“. Oggi i nostri nemici virtuali sono in grado di pensare la strategia che più li avvantaggia, o studiare il modo per mettere in difficoltà il giocatore. Addirittura il campione del mondo di scacchi Kasparov fu sconfitto da un “computer”.
Oggi l’intelligenza artificiale ha raggiunto una nuova tappa, quella dell’interattività; fare cioè in modo che ad ogni azione del giocatore (che avverrà tramite comandi vocali e gesti fisici) corrisponda una risposta del videogioco. E’ questo l’obiettivo che si è prefisso Peter Molyneux della Lionhead, creare un nuovo tipo di “giocabilità”. E in questo Molyneux è un maestro, basti pensare alla ventata di novità che porta in ogni sua produzione (The Movies, Black & White, Fable).
L’opera in questione si chiama Milo and Kate ed è stata presentata all’E3 del 2009. Milo è un bambino di 10 anni e Kate è il suo cagnolino coi quale possiamo interagire e che sono in grado di riconoscere la nostra voce, il nostro volto, espressioni facciali e molto altro ancora, il tutto grazie a un sistema creato dalla stessa Lionhead chiamato Natal Project (che permette appunto l’interazione tra il videogioco, il nostro corpo e la nostra voce). Il gioco per ora è sviluppato solo per xBox 360 e purtroppo non si hanno ancora notizie certe sulla data di uscita e nemmeno per un eventuale sviluppo per PC. Per far rendere bene l’idea di cosa ci aspetta basta vedere il video qui sotto: