Dei resti di mammut sono stati scoperti a sud di Città del Messico da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico.
L’istituto riferisce che “per la prima volta in America Latina sono stati usati rilevatori magnetici, elettrici e di terra, come metodo di ricerca, in paleontologia. Metodi che invece sono comunemente usati in archeologia per i ritrovamenti architettonici”. I rilevatori a terra generano un’immagine del sottosuolo utilizza radiazioni elettromagnetiche.
Paleontologi e archeologi hanno lavorato insieme per utilizzare queste apparecchiature, che ha fatto risparmiare tempo agli scienziati, e ha contribuito a determinare l’entità della scoperta prima che il processo di scavo avesse inizio (lo scorso marzo).
Secondo i ricercatori si tratterebbe di un mammut colombiano maschio (Mammuthus Columbi), morto circa 10.000 – 12.000 anni fa. Al momento della sua morte aveva circa 30 anni di età. Il suo corpo è rimasto coperto da uno spesso sarcofago di un metro di cenere, in seguito ad un eruzione vulcanica.
Questo mammut è uno dei più completi esemplari rinvenuti in Messico. Secondo Joaquin Arroyo, esperto di mammiferi e di fauna, le parti delle ossa, delle zampe e dei canini, sono simili a quelli che di solito ha rinvenuto nel paese.
I residenti di Santa Ana Tlacotenco, città rurale del sud, hanno scoperto i molari dell’animale per caso nel 2012 in un terreno sabbioso coperto da nopales, un tipo di cactus in quella zona. La scoperta ha attratto i ricercatori quindi i ricercatori, i quali sospettavano che vi si trovasse il corpo intero del mammut.
Fino ad ora, i paleontologi hanno potuto mostrare le zanne, parti del cranio e mandibola, e anche alcune costole e vertebre. Secondo il team di scienziati dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia, ci sarebbe ancora trovare il restante 30% delle ossa.
Dopo la scoperta dei fossili, i residenti della zona hanno riferito ai ricercatori che alcuni abitanti del luogo trovarono i resti di un altro mammut 15 circa anni fa, ma li seppellirono nuovamente.
L’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia ha dichiarato che stanno valutando la possibilità di restaurare i fossili da studiare e di esporli successivamente alla biblioteca della città o presso il museo di Milpa Alta.
Ho visto di recente Perfect Days di Wim Wenders, un film che, nella sua apparente…
Mi è capitato, qualche tempo fa, di rivedere L’Odissea del 1954, con Kirk Douglas nei…
La destra italiana ha una lunga storia di tentativi di costruzione di un proprio Pantheon…
La Festa del Papà mi sembra una buona occasione per fare qualche riflessione estemporanea intorno…
Spesso desideriamo leggere di più, ma lamentano la mancanza di tempo a causa di impegni,…
La Pasqua cristiana è una delle festività più rilevanti dell'anno, ma la sua data non…